Il compost è un fertilizzante naturale che si ottiene dalla decomposizione dei rifiuti organici per essere impiegato in nuovi ambiti. Il compostaggio presenta notevoli vantaggi per l’ambiente, l’economia e la società, permettendo, innanzitutto, una diminuzione delle risorse necessarie allo smaltimento dell’immondizia.
Cos’è e a cosa serve il compost
Noto anche come hummus, il compost è una miscela naturale utilizzata in agricoltura e giardinaggio come fertilizzante per il terreno. Esso è sempre più utilizzato per le sue capacità rinvigorenti e protettive sulle piante e per la sua caratteristica di sostenibilità – in quanto permette di convertire, all’interno di appositi impianti di compostaggio, i rifiuti da giardinaggio, i residui alimentari vegetali e altri materiali organici come packaging, carta e piatti compostabili. Il compost può essere utilizzato anche per la bonifica di terreni e corsi d’acqua, la ricostruzione di habitat e la copertura delle discariche.
Il compostaggio
Il processo di ottenimento del compost consiste nel riprodurre, in situazioni controllate, il naturale processo biologico di decomposizione della sostanza organica contenuta nei rifiuti ad opera dei microrganismi presenti nell’ambiente. Tale processo permette di convertire il materiale di scarto della catena produttiva in una nuova risorsa.
A seconda dei tipi di compostaggio, il compost si divide in tre tipologie:
- Fresco, da 2 a 4 mesi; ancora in corso di trasformazione biologica, ricco di elementi nutritivi
- Pronto, da 5 a 7 mesi; è stabile e l’attività biologica non produce più calore; grande quantità di elementi nutritivi
- Maturo, da 8 a 12 mesi; soffice e ricco di acidi umici, per migliorare la struttura del terreno
I vantaggi del compost
Tra i vantaggi del compostaggio troviamo l’assenza di emissioni nocive nell’atmosfera, il recupero (seppur parziale) dei rifiuti, gli effetti positivi sul suolo, la distruzione dei germi patogeni mediante processi chimici.
Il ruolo del compost nell’economia circolare
Ma il principale vantaggio del compostaggio, tanto a livello casalingo quanto a livello industriale, è il suo ruolo fondamentale all’interno dell’economia circolare. La frazione umida, composta da sostanze organiche che tendono a degradarsi ed emettere gas e liquidi, rappresenta una problematica per l’emissione di gas serra e la generazione di percolato, un liquido potenzialmente inquinante per il terreno e le falde acquifere. Al contrario, però, se raccolta e trattata correttamente, rappresenta una risorsa per ottenere fertilizzante sottoforma di compost ed energia rinnovabile sottoforma di biogas.
Il compostaggio negli impianti industriali
Negli impianti industriali il compost viene prodotto attraverso in processo che riproduce, accelerandolo, quanto avviene normalmente in natura. Tale processo avviene in condizioni aerobiche controllate e permette la decomposizione tramite microorganismi della sostanza organica, ottenendo un prodotto biologicamente stabile.
Il processo di trasformazione della frazione umida in compost converte la prima da rifiuto a risorsa. Il rifiuto organico, infatti, non è più un materiale di scarto, ma materia prima che dà vita a nuovi cicli produttivi. Il punto di partenza è una corretta raccolta differenziata. Il risultato è un prodotto di ottima qualità, perché ricco di sostanze organiche ed elementi nutritivi, impiegato nel settore dell’agricoltura, sia nelle coltivazioni florovivaistiche, sia nei terreni destinati alle colture alimentari. In questo secondo caso, dunque, i cibi consumati “nascono” dagli scarti organici convertiti in compost, chiudendo il cerchio e ricominciandone uno di nuovo.
Gli interventi di Pal Green Division nel settore del compostaggio
Tra i campi di competenza coperti da Pal, la produzione di compost di qualità ha un ruolo importante. L’azienda offre alla clientela le migliori soluzioni nei processi di maturazione biologica controllata, sia aerobici che anaerobici. Le tecnologie impiegate consentono di trasformare la sostanza organica in energia rinnovabile, sottoforma di biogas.